21..aprile..2008 L’ operatore call center è un lavoratore subordinato:

 

La precarietà lavorativa dei lavoratori addetti ad un call center denunciata recentemente dal regista Paolo Virzì con il film “Tutta la vita davanti” viene meno grazie alla sentenza della Corte di Cassazione 4 aprile 2008 n° 9812. La sentenza, infatti, corrobora il principio normativo della natura subordinata dei telefonisti call center  nel nostro ordinamento giuridico.

La Suprema Corte, oltre a ribadire gli elementi sintomatici della subordinazione ormai certi, ha affermato che, per le dipendenti con mansioni di telefoniste, la subordinazione è ravvisabile: "nel fatto che seguivano le direttive impartite dall’azienda in relazione ad ogni telefonata da svolgere, prendendo nota dell’esito e del numero di telefonate, nel fatto che avevano un preciso orario di lavoro dovendo oltretutto giustificare le assenze, e che utilizzavano materiali e attrezzature della società datrice di lavoro".

Tali elementi suddetti sono stati sufficienti a far dichiarare il rapporto di lavoro delle operatrici call center come subordinato; ed in virtù di tale accertamento le stesse lavoratrici hanno acquisito tutti i corrispondenti diritti del lavoratore subordinato quali, tredicesima, 14°, ferie, trattamento di fine rapporto, permessi e malattie; tutte forme retributive rapportate nell’ammontare al principio del ‘pro rata temporis’ ossia alla quantità e qualità del lavoro prestato e alla durata dello stesso.

Per richiedere gratuitamente il testo integrale della sentenza invia e-mail all’indirizzo Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo   con oggetto:  richiesta cassazione call center

Avv. Michele Mirante

 

 

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